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B&B “Al Mulin”, dove il soggiorno è pura emozione

B&B “Al Mulin” Padola di Donatella De Martin Polo e Marino De Martin Topran

Donatella De Martin Polo e Marino De Martin Topran hanno coltivato per molto tempo un desiderio, che ora è una realtà: quello di dare vita a un bed and breakfast.

Donatella e Marino vivono a Comelico Superiore, in provincia di Belluno, in via Vicolo Nuovo, 18; è proprio all’interno della loro abitazione che hanno progettato uno spazio da dedicare al B&B “Al Mulin”, ampliandone la struttura e ricavando tre camere da dedicare all’attività ricettiva.

Oggi, l’ospite è accolto in un angolo di Paradiso che i due hanno saputo impreziosire omaggiando, nel nome del B&B, un luogo – il mulino – che non c’è più, ma che è sempre ben presente, ed è fatto di lavoro, attenzione al dettaglio e amore, per la tradizione e per il territorio.

B&B “Al Mulin” Padola di Donatella De Martin Polo e Marino De Martin Topran

Donatella è una profonda conoscitrice del territorio e delle sue potenzialità: da sempre lavora nel settore turistico in Val Pusteria e il suo obiettivo principale è quello di valorizzarlo al meglio. Con la sua personalità allegra e solare è prontissima e desiderosa di dedicarsi, con la dovuta passione, agli ospiti della nuova struttura. Marino, suo marito, si dedica all’edilizia ed è una delle anime portanti del nuovo progetto. Questa meravigliosa coppia ha due figli; la figlia, Gloria, grazie ai suoi studi, supporta Donatella nella gestione della nuova attività.

B&B “Al Mulin” Padola di Donatella De Martin Polo e Marino De Martin Topran

Il B&B “Al Mulin” è stato progettato secondo i migliori criteri, grazie alla supervisione di Valentino Zandonella di Studio Tecnico Comelico, ed è dotato di 3 camere, una zona colazione e un bellissimo giardino.

Per raggiungere un risultato di prestigio come quello ottenuto, molta attenzione è stata dedicata agli interni: le strutture e gli elementi delle camere sono giocati su minimalismo e grande eleganza, nella perfetta fusione di calore e colore. Il legno è largamente presente e gioca un ruolo fondamentale nella sensazione di raccoglimento e relax che si respira negli interni. Osservate nella loro apparente semplicità, le camere fanno entrare gli ospiti in una dimensione perfettamente sospesa tra l’ambiente esterno, quello montano (richiamato anche da fotografie paesaggistiche a parete), e quello indoor.

B&B “Al Mulin” Padola di Donatella De Martin Polo e Marino De Martin Topran

L’esecuzione di questi meravigliosi interni è stata supervisionata e realizzata da DolomWood, laboratorio artigianale gestito da Filippo Corisello e Filippo Tremonti che si trova ai piedi delle Dolomiti. I due artigiani, con un grande bagaglio di notevole esperienza, lavorano il legno con una passione e una conoscenza fuori dal comune, valorizzandolo anche nel perfetto accostamento con altri materiali e una sensibile attenzione all’illuminazione degli ambienti. Attenti a tutto quello che riguarda l’innovazione nel mondo del mobile per l’arredo, i due artigiani si aggiornano costantemente su ogni aspetto costruttivo. Nei loro progetti si uniscono sempre estetica, praticità e comodità quotidiana; cose che si possono apprezzare ai massimi livelli negli interni ricchi di personalità del B&B “Al Mulin”. Proprio per l’importanza del matrimonio con il light design, a creare un’atmosfera unica, Donatella e Marino si sono affidati ad un’impresa del comprensorio con grande esperienza, la Ditta De Candido Vittorio Impianti Elettrici con sede a Santo Stefano di Cadore.

B&B “Al Mulin” Padola di Donatella De Martin Polo e Marino De Martin Topran

L’intenzione del B&B “Al Mulin” è quella di creare degli ambienti confortevoli per la clientela, con dotazioni di impatto ed innovative, attrezzature per il cicloturismo nonché di realizzare un’area wellness esterna per il relax degli ospiti. Tutto ciò nell’ottica di migliorare l’offerta turistica del comprensorio e rendere il soggiorno un’esperienza unica, da ripetere e raccontare.

Donatella e Marino, per realizzare il loro progetto, si sono affidati alla professionalità di Sech Building che li ha seguiti, passo passo, nell’ideazione, nella progettazione e nell’ottimizzazione delle risorse finanziarie. Costruendo un business plan perfettamente adatto alle esigenze imprenditoriali, Sech Building è infatti una realtà che segue la stesura di progetti e l’ottenimento di fondi pubblici e privati, sgravando dal carico burocratico l’imprenditore e garantendo il risultato con il rientro dell’investimento fatto.

Sech Building, partendo dall’ascolto, si fa portavoce delle necessità degli imprenditori e, grazie a una capillare e approfondita conoscenza del territorio e delle sue dinamiche, riesce a ottenere risultati e a donare serenità e sicurezza. Grazie al supporto di Sech Building, Donatella e Marino hanno potuto beneficiare di un sostanzioso contributo e oggi possono vivere il proprio sogno in un’ottica di presente e di futuro, sempre accompagnati da Sech Building.

B&B “Al Mulin” Padola di Donatella De Martin Polo e Marino De Martin Topran

B&B “IL SOGNO” diventato Realtà

B&B “Il Sogno” di Alda Marta è una nuova realtà del comprensorio della Valle di Comelico; situato a Campolongo di Santo Stefano di Cadore (BL), comodamente raggiungibile in auto, in treno e autobus, è una realtà a conduzione familiare, con tutto il corredo di grande attenzione ai dettagli e dedizione al rapporto personale che ciò comporta.

A pochi minuti d’auto da Padola e Sappada, non distante anche da Cortina d’Ampezzo, è il luogo ideale da vivere tutto l’anno, sia nelle innevate giornate invernali sia in quelle estive per cercare un po’ di rigenerante frescura.

B&B “Il Sogno” dispone di 3 camere di 25-30 mq in stile montano, ma completamente rivisitato in chiave essenziale contemporanea con materiali naturali – come il legno che dona calore, profumo e sensazione d’intimità – illuminazione di design e suggestive immagini a parete che portano in camera la magia della natura circostante. Le camere sono tutte complete delle più moderne dotazioni (Wi-Fi, TV led, bagno,…) per un soggiorno altamente rilassante; viene anche servita un’ottima e abbondante colazione, ricca di prodotti tipici di alta qualità, per iniziare al meglio la giornata.

La progettazione è stata seguita dal rinomato Studio Tecnico Comelico di Valentino Zandonella, uno dei migliori della zona, con sede a Comelico Superiore (BL), mentre l’arredamento è stato curato dal prestigioso studio di progettazione e arredo d’interni Atelier Home & Hospitality con sede a Treviso. Quest’ultimonasce dalla proficua collaborazione tra professionisti dell’architettura, e dell’interior design, con artigiani che si occupano della produzione di arredi e finiture di lusso. Stefano Giudici, titolare dell’Atelier, ha voluto dargli un’impronta chiara e ben definita, creando relazioni sincere e appassionate con i propri clienti.

Sorto in uno degli angoli più suggestivi dell’intero arco alpino, in una posizione panoramica che domina tutto il paese ed ha una vista impagabile verso le montagne circostanti, B&B “Il Sogno” è stato creato per fornire un delizioso punto d’appoggio per il turista e per estenderne la visione sul territorio con un ventaglio di possibilità esperienziali mirate.

Per questo motivo, B&B “Il sogno”, rispondendo alle esigenze sempre crescenti di un turismo di disintossicazione, sano e a diretto contatto con la natura, dà molte possibilità al cliente come

  • Il noleggio di bici elettriche e e-mtb per l’esplorazione slow, rilassante e facilitata, degli angoli di questa magnifica vallata, nel rispetto del silenzio naturale e dell’eco-sostenibilità ambientale;
  • l’orienteering per la riscoperta della vita all’aria aperta, totalmente immersi nella natura.

B&B “Il Sogno” può essere il punto di partenza per l’organizzazione della propria vacanza con consigli personalizzati su possibilità/offerte e con suggerimenti sulle attività artigianali ed enogastronomiche da visitare; “Il Sogno” diventa così, per l’ospite, il fulcro del soggiorno: un aggregatore di offerte territoriali e un certificatore d’eccellenza sulle proposte.

Nell’estate 2022, B&B “Il Sogno” completerà la propria offerta inserendo una piccola area wellness esterna, con sauna di tipo nordico e un idromassaggio.

Insomma, come cominciare al meglio la nostra vacanza o concludere un’intensa giornata se non al B&B “Il Sogno”?

Alda Marta per realizzare il progetto, si è affidata alla professionalità della Sech Building che ha fornito un aiuto discreto, ma sempre presente, disponibile e proattivo, affiancando l’imprenditrice dall’ideazione alla progettazione e oltre. Costruendo un business plan dettagliato e personalizzato, Sech Building ha seguito la stesura del progetto e l’ottenimento di fondi pubblici e privati, sgravando dal carico burocratico l’imprenditrice, garantendo il risultato con il rientro dell’investimento fatto.

Sech Building, vanta una profonda conoscenza del territorio e si rende strumento e portavoce per l’ottenimento – certo – di fondi pubblici e privati. B&B “Il Sogno” è un luminoso esempio del viaggio fatto insieme, nella piena condivisione degli obiettivi proposti.

Grazie a Sech Building, e ai contributi così ottenuti, Alda Marta oggi può vivere a pieno “Il Sogno” e regalarne uno, assolutamente reale, anche alla nostra, vostra, vacanza.

Superbonus 80% Turismo: pubblicate le modalità di erogazione dei contributi e crediti d’imposta

Il Ministero del Turismo ha reso note le modalità di erogazione dei crediti d’imposta e dei contributi a fondo perduto da destinare al settore ricettivo e alle imprese turistiche (il cosiddetto Superbonus 80% turismo). Nell’avviso, inoltre, vengono riportate le spese finanziabili e le istruzioni da seguire per inviare richiesta di accesso alle misure di sostegno economico previste dal Decreto Legge 152/2021 approvato il 6 novembre (detto anche Decreto Pnrr).

Nei paragrafi successivi, riportiamo nel dettaglio i punti più importanti e le ultime disposizioni contenute nel documento (per approfondire, scarica qui l’avviso integrale pubblicato sul sito nel Ministero del Turismo).

Indice degli argomenti:

Risorse disponibili e soggetti beneficiari

Le misure di sostegno economico partono da una dotazione complessiva pari a 500 milioni di euro, per consentire il raggiungimento degli obiettivi e traguardi imposti dal Pnrr. Per questo motivo, gli incentivi verranno concessi ai beneficiari nel limite di spesa di:

  • 100 milioni di euro per l’anno 2022;
  • 180 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024;
  • 40 milioni di euro per l’anno 2025.

Il provvedimento, inoltre, prevede una riserva del 50% destinata agli interventi di riqualificazione energetica e una riserva del 40% dedicata alle imprese con sede operativa situata in una delle regioni del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

Passiamo, ora, alla platea di beneficiari a cui sono rivolti i finanziamenti. L’avviso del Ministero del Turismo conferma tutti i soggetti riportati dal decreto Pnrr, ossia:

  • le imprese alberghiere;
  • le strutture che svolgono attività agrituristica;
  • le attività ricettive all’aria aperta;
  • le imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale (compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e parchi tematici).

Ciascun soggetto deve essere regolarmente iscritto al registro delle imprese e può inoltrare una sola domanda di incentivo per una sola struttura oggetto di intervento. Inoltre, i requisiti richiesti dal provvedimento dovranno essere mantenuti fino a cinque anni successivi all’erogazione dei finanziamenti riconosciuti.

Strumenti finanziari concessi: contributi a fondo perduto e credito d’imposta 

I beneficiari del “Pacchetto Turismo” potranno accedere a due forme di incentivo. Il primo è un credito d’imposta riconosciuto fino all’80% delle spese ammissibili sostenute per interventi di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza, nonché per progetti di digitalizzazione delle imprese.

Il secondo strumento finanziario è un contributo a fondo perduto non superiore al 50% delle spese sostenute per i medesimi interventi previsti per la concessione del suddetto credito d’imposta. L’importo massimo concesso è pari a 40.000 euro, ma il contributo può raggiungere cifre maggiori nei seguenti casi:

  • se il 15% dell’investimento viene utilizzato per interventi di digitalizzazione e innovazione tecnologica delle strutture, è prevista una maggiorazione fino a 30.000 euro;
  • è prevista una maggiorazione fino a 20.000 euro anche per le imprese femminili e/o giovanili (tra i 18 e i 35 anni);
  • per le imprese che hanno sede operativa in una delle regioni del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), è prevista una maggiorazione fino a 10.000 euro.

Va ricordato che entrambi i finanziamenti verranno concessi per interventi realizzati a decorrere dal 7 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2024, ma anche per opere avviate dopo il 1° febbraio 2020 e non ancora concluse (a condizione che le relative spese siano sostenute a decorrere dal 7 novembre). 

Per le spese ammissibili non coperte dai suddetti incentivi, è possibile richiedere e fruire di finanziamenti a tassi agevolati (previsti dal decreto interministeriale del 22 dicembre 2017 recante “Modalità di funzionamento del Fondo nazionale per l’efficienza energetica”), a condizione che almeno il 50% di tali spese venga utilizzato per interventi di riqualificazione energetica.

Interventi finanziabili e spese ammissibili

Per la determinazione degli incentivi da erogare, verranno valutati e finanziati i seguenti interventi:

  • opere di incremento dell’efficienza energetica delle strutture;
  • lavori di riqualificazione antisismica;
  • interventi di eliminazione delle barriere architettoniche;
  • realizzazione di piscine termali e acquisto di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali;
  • interventi di digitalizzazione delle imprese;
  • acquisto di mobili e complementi di arredo, compresi progetti di illuminotecnica, a condizione che tale acquisto sia funzionale all’incremento dell’efficienza energetica, oppure alla riqualificazione antisismica, oppure all’eliminazione delle barriere architettoniche.

Entro 30 giorni dalla pubblicazione di questo avviso (avvenuta lo scorso 23 dicembre), il Ministero del Turismo dovrà mettere a disposizione un documento contenente l’elenco dettagliato delle spese ammissibili. Tale documento verrà pubblicato sul sito istituzionale del ministero e consentirà alla platea di beneficiari di avere ben chiaro quali sono gli interventi per i quali è possibile richiedere i finanziamenti. 

Come inoltrare le domande di accesso ai finanziamenti

I soggetti beneficiari dovranno presentare istanza in via telematica, utilizzano la piattaforma online messa a disposizione dal Ministero del Turismo (entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso del Ministero, verranno definite le modalità di accesso al portale). Le imprese, una volta effettuata la registrazione, potranno inoltrare domanda di accesso ai finanziamento entro i 30 giorni successivi all’apertura della piattaforma.

L’istanza dovrà essere compilata in tutte le sue parti, specificando:

  • i dati anagrafici;
  • la tipologia di interventi previsti;
  • gli incentivi richiesti (entrambi gli strumenti finanziari o uno solo di essi);
  • il costo complessivo degli interventi e l’ammontare totale delle spese ammissibili;
  • la data di inizio e fine degli interventi previsti;
  • eventuali spese non coperte dagli incentivi, per le quali si intende fruire del finanziamento a tasso agevolato previsto dal decreto;
  • se si intende richiedere un’anticipazione non superiore al 30% del contributo a fondo perduto.

Superbonus 80%: modalità di erogazione e fruizione degli incentivi

Gli incentivi relativi al superbonus 80% turismo e i contributi a fondo perduto verranno attribuiti secondo l’ordine cronologico delle domande, previa verifica dei requisiti e nel limite massimo di spesa pari a 500 milioni di euro. Entro 60 giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle istanze, il Ministero del Turismo dovrà pubblicare l’elenco dei beneficiari.

Nel caso di esaurimento delle risorse disponibili prima del raggiungimento del numero minimo di 3.500 imprese beneficiarie (previsto dal Decreto Recovery Plan, nel rispetto degli obiettivi individuati in accordo con la UE), gli incentivi verranno concessi comunque alle prime 3.700 imprese turistiche e l’incentivo riconoscibile verrà di conseguenza ridotto in misura proporzionale.

Vediamo, ora, come potranno essere utilizzati gli incentivi concessi. Per quanto riguarda il credito di imposta, riconosciuto fino all’80% delle spese ammissibili sostenute, questo potrà essere utilizzato in compensazione, a decorrere dall’anno successivo a quello in cui gli interventi sono stati realizzati, e comunque entro e non oltre il 31 dicembre 2025. Il credito, inoltre, potrà essere ceduto in tutto o in parte a soggetti terzi (banche e altri intermediari finanziari).

Per i contributi a fondo perduto, invece, le cifre riconosciute verranno erogate mediante bonifico bancario all’IBAN indicato nella domanda di accesso. Gli importi saranno accreditati, in un’unica soluzione, a conclusione degli interventi (salvo l’eventuale riconoscimento di un anticipo non superiore al 30% del contributo totale).

Sorgente: InfoHotel

Alberghi e resort di lusso: il radar degli investitori punta sull’offerta di qualità

Quasi 600 camere passate di proprietà nel 2017 in Veneto, con cifre record a Venezia. Si compra anche a Vicenza e sul Garda ma il mercato resta sottodimensionato di Eleonora Vallin

Nel 2017 gli investimenti immobiliari nel comparto alberghiero italiano sono risultati pari a 1,19 miliardi, +11,4% rispetto al 2016. Nei primi quattro mesi del 2018 sono stati investiti già 170 milioni.

La performance
L’Italia è decisamente al centro degli investimenti immobiliari turistici stranieri e italiani grazie alla potenza di fuoco di 122 milioni di arrivi e ottime performance di reddito: un ricavo medio per camera occupata a Venezia, la più cara d’Italia, vale 335,7 euro. Solo nel primo quadrimestre dell’anno sono passate di mano 1.200 camere, il 23% a Nord d’Italia. Nel 2017, secondo l’Ufficio Studi Gabetti, sono transate 10 mila camere, di queste 597 erano in Veneto: 2.672 in totale a Nord Italia.

Si punta al lusso
Roma, Milano, Firenze e Venezia sono le città nel radar degli investitori che scelgono alberghi di fascia alta (l’80% del totale) anche se non mancano investimenti in resort e ostelli di nuove concezione (dati Ufficio Studi Gabetti). Tra le top 10, città maggiormente interessate da transazioni immobiliari, spicca anche Vicenza con 7 transazioni nel 2017. Tra i mercati più attivi l’intera provincia Veronese con 21 operazioni immobiliari tra il lago di Garda, Soave e la Valpolicella. «Nel 2017 gli investitori esteri hanno rappresentato circa il 53% del totale investito – si legge nel report – con Francia, Usa e Uk che rappresentano circa il 66% del capitale estero».

Un comparto in buona salute
«Il settore immobiliare turistico italiano è in buona salute. In questo ultimo anno le dinamiche che attraversano il settore alberghiero stanno vivendo forti accelerazioni con un aumento dell’interesse degli operatori internazionali e dei fondi immobiliari verso la nostra destinazione e verso il settore dell’ospitalità» ha chiarito Giorgio Palmucci, presidente di Confindustria Alberghi questa primavera a Milano al forum Tourism Investment promosso da PKF e About Hotel. Uno degli elementi fondamentali per spiegare il trend, secondo Confindustria Alberghi, è la grande opera di riqualificazione potata avanti a partire dal 2011 con il tax credit.
Stando all’ultimo studio della Bocconi di Milano Hotels & Chains 2018 gli interessi delle grandi catene alberghiere sarebbero interamente rivolti verso le più importanti e popolate città turistiche italiane come Venezia e Firenze. Per la Bocconi, le catene sono in crescita e i loro modelli di business sono destinati a permeare il tessuto imprenditoriale dell’hospitality italiana. Le grandi catene che operano in Italia oggi sono Hnh Hotels, Accor, Best Western, Melià Hotels International.

Congiuntura Brexit
Anche la Brexit ha inciso sulla rotta degli investimenti in Italia. Oggi la classifica vede Portogallo, Spagna, Italia e Grecia sul podio. Ma in un’Europa che rappresenta un terzo degli investimenti immobiliari turistici del mondo, l’Italia è ancora un mercato sottodimensionato. «Potrebbe attrarre molti più capitali – ha spiegato alla stampa di settore Tom Leahy di Real capital analytics – la Spagna ha attratto 4 miliardi nel 2017, l’Italia tre miliardi nell’ultimo triennio. Ci aspettiamo ulteriori investimenti nell’immediato futuro».

Chi investe e chi investirà
Tourism Investment Forum ha fatto l’elenco dei principali investitori in Italia nell’ultimo triennio: Jaidah holdings, Marseglia Group, Walton street capital, Benson Elliot, Algonquin, il gruppo Unipol, la Qatar Investment authority, Starhotels, Serenissima e Bnp Paribas. «Non abbiamo niente contro gli operatori stranieri – dice Marco Michielli ai vertici di Confturismo Veneto – ma sarebbe meglio se fossero italiani.

Lo straniero compra e rivende, l’operatore italiano è più legato al territorio ma, dopo 10 anni di crisi, sono pochi quelli che se lo possono permettere e chi ne aveva la possibilità oggi ha il fiato corto. Purtroppo, stiamo svendendo l’Italia». 

Sorgente: Alberghi e resort mattino di padova

La Lir di Mister Geox è pronta a investire a Jesolo

 La Geox pronta a comprare l’hotel Casa Bianca.
La Geox pronta a comprare l’hotel Casa Bianca.

JESOLO. La Geox pronta a comprare l’hotel Casa Bianca. C’è la famiglia Moretti Polegato dietro alla grande operazione che segue il concordato per i due hotel della galassia Giannetti, il Casa Bianca appunto, e il Monaco&Quisisana.

I problemi finanziari della nota famiglia di albergatori hanno portato al tracollo e alla perdita delle numerose strutture ricettive tra Jesolo e Roma.

È di questi giorni la notizia che la Lir, holding di partecipazioni e di investimento che fa capo a mr Geox, ha chiuso il 2017 con un fatturato complessivo sopra il miliardo di euro. Ecco perché assieme alla famiglia di albergatori jesolani Menazza ci sarebbe quale partner “pesante” la famiglia di Mario Moretti Polegato che ha sempre espresso interesse per una struttura come il Casa Bianca. Un’iniezione importante di liquidità, necessaria per un simile investimento dopo che il Monaco&Quisisana era finito anche all’asta, per circa 5 milioni di euro, poi ritirata in attesa della conclusione del concordato con il tribunale. Per quest’estate ormai i due alberghi non saranno più aperti. C’era ancora qualche speranza per il Casa Bianca che si poteva prendere magari inizialmente in affitto.

La famiglia Menazza aveva chiesto di poter subentrare intanto al Monaco&Quisisana con questa formula più agile e meno impegnativa finanziariamente in attesa dell’acquisto. Ma ormai non ci sono più i tempi.

Falso allarme anche la pulizia del giardino e il taglio dell’erba al Casa Bianca, affacciato sull’omonima piazza, deciso per una forma di decoro e rispetto della città su richiesta del rampollo della famiglia Giannetti, quel Gabriele Giannetti che è figlio del capostipite Aldo, fondatore della dinastia di albergatori. Proprio Gabriele, manager con laurea in Filosofia a Milano, si è trovato a gestire questa difficile fase del tracollo di una famiglia che ha fatto la storia del turismo a Jesolo.

Aldo, oggi anziano e ritirato, era stato anche presidente dell’Aja, albergatore austero e grande lavoratore. Si intrecciano dunque varie storie di albergatori jesolani, perché i Menazza rappresentano un altro gruppo influente al lido, con più alberghi che il patriarca, il compianto Gino Menazza, ha creato con la moglie Marsica, ancora attivissima, e i figli Igor e Daniel. Questi sono famosi anche negli ambienti della mondanità dopo aver organizzato numerose feste a bordo piscina in collaborazione con locali come Il Muretto, ospitato addirittura le riprese del film che vedeva protagonista il discusso Fabrizio

Corona. Un gruppo compatto, forte dell’unità familiare, che da solo però non avrebbe intrapreso questa nuova avventura. E, infatti, con un rinforzo del calibro di Geox potrebbe essere tutto più facile. Ora l’operazione dovrebbe essere rinviata a fine stagione, tra settembre e ottobre.

Fiumicino non raddoppia. Ma i Benetton hanno il piano B. L’Aeroporto avrà una nuova Business city

L’Aeroporto fiumicino avrà una nuova Business city
L’Aeroporto fiumicino avrà una nuova Business city

In attesa che il progetto di raddoppio dell’aeroporto possa decollare, dopo anni di “stop and go” e polemiche a non finire, a Fiumicino i Benetton provano a farsi un maxi centro direzionale. Il progetto, nelle sue grandi linee, era stato annunciato a maggio scorso. Ora però Adr, la società che fa capo alla famiglia di Ponzano Veneto e gestisce il Leonardo da Vinci, è passata ai fatti con un documento che svela i dettagli dell’operazione. L’atto, firmato venerdì da Filippo Maria Carbonari, Direttore real estate di Adr, si presenta come un “avviso di avvio attività di dialogo e promozione di un’iniziativa immobiliare finalizzata alla realizzazione di un complesso direzionale presso l’aeroporto”. Il progetto, scorrendo le carte, non solo prevede 77mila mq di uffici “ispirati ai principi del co-working”, ma anche 8.600 mq dedicati “al mondo del retail e del food & beverage”, 5.200 mq destinati a spazi congressuali e 41mila mq “di giardini e percorsi pedonali”. Ai piedi dei sette edifici, che per ora dovrebbero comporre quella che è già stata ribattezzata “Business city”, secondo il documento saranno presenti “un supermercato, palestra con centro benessere, centro medico, centro congressi, asilo, negozi, servizi alla persona e ristoranti”. Per far tutto questo Adr, controllata dalla holding Atlantia guidata dall’Ad Giovanni Castellucci, intende aprire una fase discouting per capire quanti operatori siano interessati alle varie parti del progetto. Successivamente si aprirà una fase di “prequalifica” tra gli operatori stessi, seguita da una fase di competizione per l’aggiudicazione degli spazi. L’operazione, a stare al crono programma, dovrebbe concludersi nel 2024. Dipenderà molto anche da come lavorerà l’unico consulente immobiliare finora scelto da Adr, ovvero Bnp Paribas Real Estate Advisory. Quanto ai costi dell’operazione, sempre le carte parlano di 190 milioni di euro (almeno per il momento).

Certo, gli osservatori più attenti non si nascondono che l’obiettivo principale dei Benetton resta il raddoppio dell’aeroporto, sfruttando anche i terreni di proprietà dello gruppo. Un’ambizione, quest’ultima, che tutto compreso arriverebbe a sfiorare i 20 miliardi di euro. E chissà che il lancio della nuova “Business city”, ammesso e non concesso che raccolga operatori interessati a essere coinvolti nel progetto, non si inserisca nel più vasto obiettivo perseguito da Aeroporti di Roma. I soldi non mancano, a giudicare da come i Benetton sono andati alla conquista delle autostrade spagnole (vedi Abertis) e di una quota del Tunnel della Manica. Segno, neanche a dirlo, che le concessioni pubbliche ottenute in Italia (autostradali e non) fruttano un sacco di risorse economiche. Quanto al raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino e al lancio della “Business city”, però, bisognerà vedere anche la capacità di sfondamento “lobbistico” del gruppo.

Sorgente: lanotiziagiornale.it

Ieg, 35 mln € per il polo fieristico di Vicenza

Italian Exhibition Group ha presentato oggi il progetto di riqualificazione del quartiere fieristico vicentino. L’investimento stanziato è di 35 milioni di euro, così come previsto dal piano industriale del gruppo, approvato lo scorso dicembre dal CDA. Il nuovo padiglione 2 della fiera avrà una superficie lorda di 26mila metri quadri e sarà costruito su due livelli. L’investimento rappresenta un elemento strategico di sviluppo, non solo per l’area espositiva, ma per VicenzaOro, manifestazione di punta del polo, nello specifico.

Ieg, 35 mln € per il polo fieristico di Vicenza
Un rendering del nuovo padiglione 2 dell’area fieristica di Vicenza

“Negli ultimi tre anni, in particolare – si legge nella nota ufficiale-, nonostante le dinamiche di mercato non favorevoli, VicenzaOro ha rafforzato il suo ruolo in Europa e Medio Oriente. Motore di sviluppo della manifestazione è stato l’investimento che, nel 2015, è stato fatto sul padiglione 7. Offrendo spazi più moderni e funzionali, l’intervento ha permesso di ridisegnare la mappa degli espositori in community, mettere a punto il format di successo The Boutique Show e, di fatto, dare il via all’upgrade della fiera attraendo grandi brand e importanti operatori”.

L’edizione 2018 di VicenzaOro September è in programma dal 22 al 26 settembre prossimi.

Sorgente : Ieg, 35 mln € per il polo fieristico di Vicenza

Maxi residence a Jesolo. Un progetto da 75 milioni

Il piano già approvato dal Comune è firmato dall’archistar di New York Richard Meier. Sorgerà in via Levantina nell’area dell’ex Colonia: 99 superappartamenti, hotel e garage interrati di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Un progetto da 75 milioni di euro, nasce al lido “The Summer Houses – Design District”, residence con 99 appartamenti e albergo in via Levantina, fronte mare.

Le costruzioni ad uso turistico non si fermano e Jesolo prosegue nella sua lenta opera di rinnovamento con la costruzione di un complesso che diventerà uno dei più grandi sul litorale. Ancora una ricettività destinata a un target molto alto, che ormai ha preso il sopravvento nella Jesolo del futuro. I turisti con disponibilità economiche che scelgono la località per la sua posizione strategica, la spiaggia, l’intrattenimento ad ampio raggio, la vicinanza a Venezia.

Con queste premesse, gli investimenti non mancano perché chi ha soldi da spendere non ci pensa troppo quando si tratta di soggiornare in strutture di altissimi livello o di acquistare ville e appartamenti lussuosi. La Massimo Frontoni Avvocati, con un team formato dal fondatore Massimo Frontoni e da Andrea Mattioli, ha ricevuto l’incarico di assistere la società Ponente Italia srl e Stella del Mar srl, con gli sponsor Kronberg International – Berlin e RIV Group Sas – Jesolo.

Seguirà tutta la parte contrattualistica che è alla base della realizzazione del complesso urbanistico “The Summer Houses – Design District”. Contratti di direzione lavori, contratti con gli appaltatori e tutto quanto attiene al progetto. Sorgerà sulle aree di proprietà di Stella del Mar Srl, in corrispondenza del numero civico 241 di via Levantina, poco distante dal complesso Jesolo Lido Village.

La ex colonia è stata rasa al suolo, aprendo questa ulteriore finestra sul mare tra la zona dell’ospedale e piazza Milano che sta diventando davvero il tratto di litorale più prestigioso dopo gli anni delle piazze e dei grattacieli che hanno deluso le aspettative del mercato turistico e immobiliare.

La concessione edilizia è stata rilasciata il 16 marzo 2018 dal Comune. Il totale degli investimenti previsti è di 50 milioni di euro per la parte residenziale e altri 25 milioni per l’albergo che completerà il quadro delle strutture ricettive “stellate” al lido.

Progetto dell’archistar Richard Meier di New York che a Jesolo ha già sperimentato il suo genio allo Jesolo Lido Village. Novantanove saranno le unità residenziali oltre a una struttura ricettiva residence e hotel cinque stelle con garage interrato.

Il lotto è una delle ultime aree edificabili sul fronte mare in questa location di lusso e si estende su una superficie di complessivi 11.500 mq con forma rettangolare di circa 100 metri per 110. Una zona tranquilla e un po’ fuori dalle rotte del turismo degli eccessi, spostatosi ormai verso il cuore del lido. Da piazza Milano verso il lido est Kronberg International e RIV Group saranno gli sponsor di riferimento. Massimo Frontoni Avvocati è uno studio specializzato nel settore edilizio e immobiliare, delle grandi infrastrutture e dei servizi di pubblica utilità. Ha fornito la consulenza legale. Il gruppo Kronberg è conosciuto a livello europeo, in particolare nel mercato tedesco, austriaco e italiano, nel settore immobiliare da oltre 25 anni. RIV Group è invece uno dei leader del mercato Jesolano con 20 anni di esperienza che ha realizzato 1.000 appartamenti. Due partner importanti per una delle operazioni immobiliari di maggior peso al lido, destinata a far parlare anche perché si inserisce in un tratto di litorale contraddistinto da molteplici strutture ricettive di altissimo livello per una clientela selezionata proveniente da tutta Europa.

Marcolin, Zoppas al comando. Guiderà anche Thelios la jv con Lvmh

Giovanni Zoppas assume anche, in qualità di ad, la guida della joint venture tra Lvmh e Marcolin annunciata lo scorso gennaio e che, secondo quanto anticipa Pambianconews, si chiamerà Thelios.

Cambio al vertice in Marcolin: Giovanni Zoppas è stato nominato vice Presidente esecutivo di Marcolin, mantenendo alcune deleghe di carattere strategico legate alle aree Licenze, Affari internazionali, Risorse Umane, Legale e Comunicazione Istituzionale

Alla guida del gruppo andrà invece Massimo Renon, già operativo nell’azienda da Gennaio 2017 in qualita’ di General Manager Commerciale Mondo.

lo scorso gennaio e che, secondo quanto anticipa Pambianconews, si chiamerà Thelios.

“Lo scopo di questo cambiamento e’ quello di contribuire al raggiungimento delle migliori performance delle due società garantendo anche l’allineamento degli interessi delle stesse”, ha detto.

Sorgente: Marcolin, Zoppas al comando. Guiderà anche Thelios la jv con Lvmh – Focus – Corriere delle Alpi

Consulenza finanziaria: solo 1 cliente su 5 è disposto a pagarla

  • Consob: il 45% degli investitori retail non sa indicare come sia remunerato il proprio financial advisor
  • Solo il 7% si rivolge alla consulenza indipendente
  • Prevalgono i modelli di advisory ristretta e avanzata

Consulenza finanziaria
Consulenza finanziaria

Solo un italiano su tre riceve consigli in materia di investimenti da esperti e crede, inoltre, che questo servizio a valore aggiunto sia completamente gratuito. Il dato emerge dal Rapporto 2017 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane della Consob. Riguardo alla fruizione di servizi di consulenza finanziaria, lo studio rileva che quasi un terzo degli investitori beneficia di raccomandazioni personalizzate ai sensi MiFID, mentre i restanti ricevono consulenza passiva o generica. Nell’ambito dei vari modelli di servizio, rimane residuale la consulenza “indipendente”, riferita a un’ampia gamma di prodotti e remunerata esclusivamente dal cliente (7% degli investitori), mentre prevalgono la consulenza ristretta, che è riferita a un insieme limitato di strumenti finanziari generalmente e messi dallo stesso istituto di credito che eroga consulenza, e quella avanzata, che è applicata a un insieme più ampio di strumenti finanziari e con una valutazione periodica dell’adeguatezza dell’investimento.

Considerando le esigenze che più frequentemente spingono ad avvalersi di un professionista, il Rapporto mette in cima alla lista la pianificazione finanziaria di lungo periodo e la protezione del patrimonio. Nella scelta del consulente, invece, rivestono un ruolo importante sia la fiducia nel professionista sia l’indicazione da parte dell’istituto finanziario di riferimento (rispettivamente, 35% e 34%), mentre le competenze rilevano per una percentuale più contenuta del campione (19%). Ma non è solo una questione di fiducia: le capacità relazionali ed empatiche sono le abilità che più frequentemente gli investitori ricercano nel proprio consulente dopo quelle attinenti al conseguimento di buone performance, rispettivamente al 29% e 35% dei casi (29%). Diverso è tuttavia l’atteggiamento nei confronti dei costi del servizio: il 45% degli investitori non sa indicare come sia remunerato il proprio consulente, mentre il 37% crede che il servizio sia gratuito.

Alla bassa consapevolezza dei costi sostenuti, prosegue il Rapporto, si lega anche la bassa disponibilità a pagare. “In particolare, dopo la sfiducia negli intermediari (indicata nel 40% circa dei casi) i costi si annoverano tra i principali fattori che scoraggiano la domanda di consulenza. Tra i fruitori del servizio, inoltre, in media solo il 20% si dichiara propenso a remunerare il professionista, sebbene il dato aumenti con il grado di personalizzazione delle raccomandazioni ricevute, raggiungendo il 43% tra gli investitori assistiti da consulenza MiFID”. D’altra parte, le rilevazioni della Consob evidenziano la difficoltà a valutare la qualità del servizio ricevuto, oscillando tra il 40% e il 70% la percentuale di intervistati che non sono in grado di indicare alcun elemento di giudizio. Non solo. Tra gli investitori retail emerge “una diffusa riluttanza a informare il professionista degli elementi che egli deve (o può) acquisire ai fini della valutazione di adeguatezza della proposta di investimento”.

In particolare, il 14% degli investitori che ricevono consulenza non ritengono di dover fornire alcuna informazione, mentre nei casi restanti la percentuale di intervistati che indica uno specifico elemento non supera il 36% (il dato è relativo, in particolare, all’obiettivo di investimento). Tale evidenza è coerente con la scarsa attitudine, già ri cordata, a strutturare il processo decisionale in modo da tener conto dei fattori che più rilevano ai fini di scelte di investimento corrette e consapevoli.

Sorgente: Consulenza finanziaria: solo 1 cliente su 5 è disposto a pagarla

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