Polis Fondi SGR ottiene finanziamento per il fondo real estate 

BNP PARIBAS
BNP PARIBAS

Polis Fondi SGR ha ottenuto un finanziamento erogato da BNP Paribas, in qualità di mandated lead arranger, in favore di un fondo di investimento immobiliare alternativo riservato promosso e gestito dall’SGR.

L’operazione è volta al rifinanziamento di un portafoglio di asset immobiliari recentemente acquisiti dal fondo.

Grimaldi Studio Legale ha assistito Polis Fondi nell’operazione, con un team composto da Carmine Oncia, Paolo Rulli, Marco Gagliardi e Ivana Magistrelli e per gli aspetti fiscali con Carlo Cugnasca.

Grimaldi – con un team composto da Paolo Rulli e da Ivana Magistrelli – ha assistito la sgr anche in relazione all’operazione di acquisizione e alla negoziazione della relativa documentazione contrattuale.

Lo studio Gianni Origoni Grippo Cappelli & partners ha assistito la banca, con un team composto dal partner Giuseppe De Simone, dal senior associate Piergiorgio Picardi e dagli associate Alessandro Garelli e Daniele Mari e dal partner Fabio Chiarenza e dalla senior associate Francesca Staffieri per gli aspetti fiscali, dal partner Biagio Giliberti e dall’associate Enrico Esposito per gli aspetti di diritto amministrativo e dal counsel Marco Rinaldi per i profili di diritto immobiliare.

Scritto: Scritto da PBVPartners

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L’incendio di Londra è il simbolo del fallimento dell’housing sociale nelle città

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L’incendio di Londra è il simbolo del fallimento dell’housing sociale nelle città

La tragedia della Grenfell Tower a Londra ha riportato in maniera forte l’attenzione sul tema della sicurezza dell’edilizia residenziale, in Gran Bretagna come nel resto d’Europa, ma a colpire di più sono le forti proteste dei residenti dei borough di Kensington e Chelsea sotto la sede del governo municipale, che testimoniano quanto l’incendio divampato nel grattacielo non possa essere derubricabile come “semplice fatalità”. Se in altre occasioni ci si sarebbe limitati al ricordo delle vittime e ad un’inchiesta per accertare le responsabilità dell’accaduto, l’attuale momento di crisi sociale e politica vissuto dalla Gran Bretagna rappresenta lo sfondo di un conflitto latente da anni in corso a Londra, ovvero quello tra i ricchi proprietari provenienti da tutto il mondo che fanno razzia di case di pregio (e per questo responsabili dell’impennata verso l’alto del mercato immobiliare nel centro della capitale britannica) e coloro che sono invece costretti a vivere in appartamenti di edilizia popolare, dalle condizioni di sicurezza spesso piuttosto dubbie come evidenziato dal caso della Grenfell Tower.

Le negligenze nelle operazioni di soccorso e le voci di un trasferimento degli inquilini superstiti in zone lontane da Kensington e Chelsea, hanno acuito una rabbia che già da mesi si era manifestata in continui appelli a rivedere le condizioni di sicurezza della Grenfell Tower. Ma non c’è solo questo. Quanto accaduto è solo la naturale conseguenza di una cronica mancanza di investimenti sulla messa in sicurezza degli edifici di social housing. Un rapporto del 2011 già stimava che tre quarti degli edifici popolari in Gran Bretagna era a rischio incendio.

Al netto dei numeri, ciò rappresenta una tendenza non solo britannica ma comune anche ad altri paesi europei. Dovrebbe bastare quanto successo a Londra per aprire un dibattito europeo sulle condizioni dell’abitare soprattutto per le categorie più deboli (la maggior parte degli inquilini della Grenfell Tower erano infatti migranti) e sulla necessità di più alloggi popolari e di buona qualità. Si tratta di una questione di civiltà non più rimandabile, che chiama in causa i governi locali ma anche tutti quei soggetti (dai governi regionali fino all’Ue) che non hanno stanziato negli anni abbastanza risorse per fare fronte a un bisogno che negli anni della crisi è sensibilmente aumentato. La svendita del patrimonio immobiliare popolare ha rappresentato parte del problema, soprattutto se in Gran Bretagna come altrove tali proventi non sono stati adeguatamente reinvestiti ma sono serviti per fare cassa e togliere dalla responsabilità del pubblico la gestione di un patrimonio oneroso, sebbene necessario all’inclusione sociale ed economica di una parte sempre più ampia di popolazione.

Riqualificare l’edilizia esistente in maniera smart e sostenibile invece di abbattere e ricostruire per nuovi residenti, in grado di pagare più tasse e usare meno servizi pubblici in quanto più ricchi dei precedenti, rappresenta l’unica soluzione per evitare la “londrizzazione” delle nostre città e garantire mixité sociale nei centri come nelle periferie delle nostre città. La riduzione di ogni forma di esclusione passa necessariamente per un abitare sicuro, una forma di investimento pubblico decisamente più sostenibile sul medio-lungo periodo rispetto a quello focalizzato attorno a parole d’ordine securitarie.

Anche nel recente passato era forse difficile immaginare quante possibili letture diverse avrebbe potuto scatenare una fatalità annunciata come quella che ha colpito la Grenfell Tower. Le contestazioni diffuse verso una May poco empatica (forse perché impegnata in quelle ore a tenere calma la sua fragile maggioranza di governo) e un municipio potente quanto una capitale testimoniano con chiarezza quanto tutti i vari temi menzionati in precedenza siano tenuti assieme da una generalizzata insoddisfazione delle opinioni pubbliche verso quelle diseguaglianze che a Londra possono fare anche la differenza tra vivere in un edificio stabile e sicuro o in uno che non lo è.

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Primo Closing per il fondo Sant’Alessio gestito da Sorgente Sgr per l’Ipab

Avviata la prima fase del fondo immobiliare Sant’Alessio, che gestisce il patrimonio dell’Istituto Ipab – Centro Regionale Sant’Alessio-Margherita di Savoia per i Ciechi. Sono stati apportati 11 immobili per un valore di circa 81 milioni grazie al supporto finanziario di UniCredit. Si prospetta una collaborazione pubblico-privato tra Ipab, Invimit SGR e Sorgente Sgr per una nuova forma di business sostenibile  Roma, 8 giugno 2017. Entra nel vivo il progetto di valorizzazione degli immobili dell’Ipab – Centro Regionale Sant’Alessio-Margherita di Savoia per i Ciechi. L’istituto, dopo aver bandito una gara pubblica, il 19 ottobre 2016 ha attribuito l’incarico di istituzione e gestione del fondo immobiliare a Sorgente Sgr, la società di gestione del risparmio italiana del Gruppo Sorgente guidato da Valter Mainetti. In questa prima fase sono stati conferiti 11 immobili al “fondo Sant’Alessio”. Entro la fine del 2017 sarà la volta di altri 38 asset, tra edifici cielo-terra e singole unità, tra i quali il celebre complesso di Via Margutta, location del film Vacanze Romane. Attraverso il Fondo Sant’Alessio, Sorgente SGR realizza una nuova forma di business sostenibile che coniuga le esigenze di profitto e la riqualificazione degli edifici con la necessità dell’Ipab di incrementare i livelli delle prestazioni dei servizi erogati. Al business sostenibile partecipano oltre all’Ipab e Sorgente Sgr, Unicredit come istituto finanziatore, Axia Re come Esperto Indipendente per la valutazione e la due diligence tecnica. Invimit SGR ha manifestato interesse a partecipare al progetto attraverso il suo fondo i3Core – comparto territorio. L’ingresso di Invimit Sgr costituirà un’importante novità di collaborazione tra pubblico e privato nell’ambito della valorizzazione di asset strategici e di grande valore storico-architettonico, insieme alla finalità sociale del progetto. Del primo portafoglio apportato al fondo Sant’Alessio fanno parte essenzialmente residenze, in gran parte affittate a persone con disabilità visive, che si trovano in zone semicentrali della Capitale. Nei prossimi mesi questi 11 immobili, che hanno un valore di circa 81 milioni, saranno al centro di interventi di valorizzazione per circa 7 milioni di euro. Nel rispetto delle esigenze dell’Ipab di aumentare gli alloggi destinati ai disabili visivi e per favorirne la fruizione degli spazi comuni ed aumentare il comfort dell’edificio, è prevista anche una serie di interventi aggiuntivi per eliminare le barriere architettoniche e per percorsi/mappe tattili e large print (un sistema di caratteri ingranditi per ipovedenti).Alcuni alloggi liberi, invece, verranno di nuovo affittati, e aumenteranno gli appartamenti da allocare ai disabili visivi con canoni calmierati. Con le risorse liberate dalla vendita dei immobili non strategici verranno finanziati anche i progetti dell’Ipab, che potrà così ampliare l’offerta di servizi per l’abilitazione, la riabilitazione, l’educazione e la formazione dei suoi assistiti. Alla gara hanno partecipato 9 tra le principali Sgr italiane. Nel complesso, nel fondo, della durata di 25 anni, interamente sottoscritto dall’Istituto, confluiranno complessivamente 49 asset, soprattutto residenziali, del valore stimato di circa 230 milioni di euro. Oltre al palazzo di Vacanze Romane, per il quale è prevista la coesistenza tra residenze tradizionali e forme di residenzialità turistico-ricettiva di pregio, vi fanno parte altri storici immobili e beni ricevuti in donazione dall’Istituto per i Ciechi, a partire dalla fine dell’Ottocento, come la tenuta di Presciano a Siena. Per la tenuta è prevista la rimessa a coltura di parte degli 800 ettari di terreno agricolo, la riqualificazione dei 25 mila metri quadrati di fabbricati da adibire a residenze agricole, alloggi in agriturismo e locali funzionali alla rappresentazione della filiera agroalimentare e alla vendita dei prodotti di coltura.

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Fondi Immobiliari, nel 2017 in Italia obiettivo 50 miliardi di euro

08/06/2017 – Il miglioramento delle prospettive economiche, i bassi livelli dei rendimenti obbligazionari e una liquidità consistente favoriscono la crescita dei fondi immobiliari in Europa. Il patrimonio (net asset value) dei fondi operativi in Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Olanda, Spagna, Svizzera e Italia (che insieme rappresentano circa l’85% dell’industria europea dei fondi immobiliari) ha ricominciato a crescere a un ritmo medio del 7,3% annuo nel periodo 2010-2013, per accelerare negli ultimi anni, con una crescita del 9,8% nel 2014, del 10,8% nel 2015 e del 12,4% nel 2016.

In Italia il patrimonio dei fondi ha toccato i 46 miliardi di euro a fine 2016 e per il 2017 c’è un realistico obiettivo di 50 miliardi di euro con oltre 400 fondi immobiliari. Dall’inizio del secolo il settore è cresciuto di diciotto volte.

Questi sono alcuni dei dati emersi ieri nel corso della presentazione del Rapporto 2017 “I Fondi immobiliari in Italia e all’estero”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con lo Studio Casadei che ha curato la parte di analisi finanziaria. Il Rapporto è stato presentato da Mario Breglia, (presidente di Scenari Immobiliari), e Gottardo Casadei (Studio Casadei), e commentato da Andrea Airò (Torre SGR), Giovanni Maria Benucci (Fabrica Immobiliare SGR), Paolo Berlanda (Polis Fondi SGR), Gabriele Bonfiglioli (Coima SGR), Alessandro Busci (Prelios SGR), Emanuele Caniggia (IDeA Fimit SGR), Giovanni Cerrone (Sorgente SGR), Benedetto Giustiniani (Generali Real Estate SGR), Fabrizio Lauro (Investire SGR), Marco Luoni (Bnp Paribas Reim Italy SGR) e Lorenzo Scarfi (AXA Reim SGR).

Il 2016 si è chiuso con un patrimonio totale dei fondi immobiliari negli otto Paesi considerati (Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Olanda, Spagna, Svizzera e Italia) di oltre 517 miliardi di euro. Le previsioni raccolte per il 2017 tra i principali operatori europei sono di una crescita del patrimonio vicina al 4%. Anche il numero di fondi è previsto in aumento. L’andamento del primo quadrimestre 2017 conferma il quadro previsivo.

“Sul fronte dell’asset allocation – ha dichiarato Mario Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari, illustrando il Rapporto – le società di gestione si orientano sempre più verso il turnover dei patrimoni, per seguire le nuove esigenze dei mercati. Tra i mercati emergenti a livello europeo soprattutto il residenziale, che ha una quota di asset allocation pari al 10% del totale. I nuovi investimenti residenziali sono concentrati sull’attività di ristrutturazione, soprattutto nell’ottica di risparmio energetico, e sulle residenze specializzate, in particolare per studenti o senior

“Più che nel passato – ha aggiunto Mario Breglia – a fianco degli operatori italiani sono attese Sgr di proprietà internazionale che utilizzano questo strumento per operare, anche in modo intenso, sul mercato nazionale. Quindi le prospettive potrebbero essere migliori rispetto a quanto previsto. Il costo del denaro si è mantenuto molto basso nel 2016 e, nonostante minimi segnali di incremento, il dato, sommato alle operazioni di ristrutturazione del debito, ha permesso una ulteriore riduzione dell’indebitamento del sistema che in cinque anni è sceso da 30 miliardi di euro a 25,5 miliardi. Il numero di fondi operativi è aumentato e appare in crescita anche nel 2017, anche al netto delle liquidazioni di molti fondi ‘familiari’”.

Il futuro prossimo del mercato immobiliare italiano visto dalle SGR

È stato promosso un questionario tra le Sgr convolte per la stesura del Rapporto, con l’obiettivo di fornire una panoramica sulla percezione del futuro del mercato immobiliare nazionale e dei fondi immobiliari. Il 70% delle Sgr ritiene possibile un miglioramento delle performance sul medio periodo (3-5 anni), a fronte di un 13% che crede in un mantenimento della stabilità e di un 7% che pensa potrà peggiorare.

Riguardo all’analisi dell’andamento del mercato immobiliare, le previsioni da parte dei gestori, evidenziano un sentimento di contenuto ottimismo, rilevando l’attesa di una crescita moderata. Le aspettative maggiormente positive riguardano gli scambi di uffici, negozi e residenze, per i quali circa il 50% per cento delle Sgr si aspetta un aumento fino al 10%.

Le zone che si avviano a rappresentare una buona opportunità di investimento immobiliare saranno principalmente il nord e il centro Italia, con l’eccezione dello sviluppo alberghiero e di Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) che si prospetta piuttosto elevato anche al sud e nelle isole. I maggiori investimenti per uffici e spazi di co-working si avranno nel nord-ovest del Paese, insieme alle case per studenti e alle residenze per senior housing.

Elevati gli investimenti per le Rsa nel nord est italiano, mentre in centro Italia sono previsti numerosi sviluppi nell’ambito del residenziale da locare e dei capannoni logistici, oltre a commerciale e case per studenti. Il sud e le isole sono meno attrattivi, ad esclusione di una previsione di moderato investimento nei settori specifici già citati, l’alberghiero e le Rsa.

Sorgente: Fondi Immobiliari, nel 2017 in Italia obiettivo 50 miliardi di euro