B&B “Al Mulin”, dove il soggiorno è pura emozione

B&B “Al Mulin” Padola di Donatella De Martin Polo e Marino De Martin Topran

Donatella De Martin Polo e Marino De Martin Topran hanno coltivato per molto tempo un desiderio, che ora è una realtà: quello di dare vita a un bed and breakfast.

Donatella e Marino vivono a Comelico Superiore, in provincia di Belluno, in via Vicolo Nuovo, 18; è proprio all’interno della loro abitazione che hanno progettato uno spazio da dedicare al B&B “Al Mulin”, ampliandone la struttura e ricavando tre camere da dedicare all’attività ricettiva.

Oggi, l’ospite è accolto in un angolo di Paradiso che i due hanno saputo impreziosire omaggiando, nel nome del B&B, un luogo – il mulino – che non c’è più, ma che è sempre ben presente, ed è fatto di lavoro, attenzione al dettaglio e amore, per la tradizione e per il territorio.

B&B “Al Mulin” Padola di Donatella De Martin Polo e Marino De Martin Topran

Donatella è una profonda conoscitrice del territorio e delle sue potenzialità: da sempre lavora nel settore turistico in Val Pusteria e il suo obiettivo principale è quello di valorizzarlo al meglio. Con la sua personalità allegra e solare è prontissima e desiderosa di dedicarsi, con la dovuta passione, agli ospiti della nuova struttura. Marino, suo marito, si dedica all’edilizia ed è una delle anime portanti del nuovo progetto. Questa meravigliosa coppia ha due figli; la figlia, Gloria, grazie ai suoi studi, supporta Donatella nella gestione della nuova attività.

B&B “Al Mulin” Padola di Donatella De Martin Polo e Marino De Martin Topran

Il B&B “Al Mulin” è stato progettato secondo i migliori criteri, grazie alla supervisione di Valentino Zandonella di Studio Tecnico Comelico, ed è dotato di 3 camere, una zona colazione e un bellissimo giardino.

Per raggiungere un risultato di prestigio come quello ottenuto, molta attenzione è stata dedicata agli interni: le strutture e gli elementi delle camere sono giocati su minimalismo e grande eleganza, nella perfetta fusione di calore e colore. Il legno è largamente presente e gioca un ruolo fondamentale nella sensazione di raccoglimento e relax che si respira negli interni. Osservate nella loro apparente semplicità, le camere fanno entrare gli ospiti in una dimensione perfettamente sospesa tra l’ambiente esterno, quello montano (richiamato anche da fotografie paesaggistiche a parete), e quello indoor.

B&B “Al Mulin” Padola di Donatella De Martin Polo e Marino De Martin Topran

L’esecuzione di questi meravigliosi interni è stata supervisionata e realizzata da DolomWood, laboratorio artigianale gestito da Filippo Corisello e Filippo Tremonti che si trova ai piedi delle Dolomiti. I due artigiani, con un grande bagaglio di notevole esperienza, lavorano il legno con una passione e una conoscenza fuori dal comune, valorizzandolo anche nel perfetto accostamento con altri materiali e una sensibile attenzione all’illuminazione degli ambienti. Attenti a tutto quello che riguarda l’innovazione nel mondo del mobile per l’arredo, i due artigiani si aggiornano costantemente su ogni aspetto costruttivo. Nei loro progetti si uniscono sempre estetica, praticità e comodità quotidiana; cose che si possono apprezzare ai massimi livelli negli interni ricchi di personalità del B&B “Al Mulin”. Proprio per l’importanza del matrimonio con il light design, a creare un’atmosfera unica, Donatella e Marino si sono affidati ad un’impresa del comprensorio con grande esperienza, la Ditta De Candido Vittorio Impianti Elettrici con sede a Santo Stefano di Cadore.

B&B “Al Mulin” Padola di Donatella De Martin Polo e Marino De Martin Topran

L’intenzione del B&B “Al Mulin” è quella di creare degli ambienti confortevoli per la clientela, con dotazioni di impatto ed innovative, attrezzature per il cicloturismo nonché di realizzare un’area wellness esterna per il relax degli ospiti. Tutto ciò nell’ottica di migliorare l’offerta turistica del comprensorio e rendere il soggiorno un’esperienza unica, da ripetere e raccontare.

Donatella e Marino, per realizzare il loro progetto, si sono affidati alla professionalità di Sech Building che li ha seguiti, passo passo, nell’ideazione, nella progettazione e nell’ottimizzazione delle risorse finanziarie. Costruendo un business plan perfettamente adatto alle esigenze imprenditoriali, Sech Building è infatti una realtà che segue la stesura di progetti e l’ottenimento di fondi pubblici e privati, sgravando dal carico burocratico l’imprenditore e garantendo il risultato con il rientro dell’investimento fatto.

Sech Building, partendo dall’ascolto, si fa portavoce delle necessità degli imprenditori e, grazie a una capillare e approfondita conoscenza del territorio e delle sue dinamiche, riesce a ottenere risultati e a donare serenità e sicurezza. Grazie al supporto di Sech Building, Donatella e Marino hanno potuto beneficiare di un sostanzioso contributo e oggi possono vivere il proprio sogno in un’ottica di presente e di futuro, sempre accompagnati da Sech Building.

B&B “Al Mulin” Padola di Donatella De Martin Polo e Marino De Martin Topran

B&B “IL SOGNO” diventato Realtà

B&B “Il Sogno” di Alda Marta è una nuova realtà del comprensorio della Valle di Comelico; situato a Campolongo di Santo Stefano di Cadore (BL), comodamente raggiungibile in auto, in treno e autobus, è una realtà a conduzione familiare, con tutto il corredo di grande attenzione ai dettagli e dedizione al rapporto personale che ciò comporta.

A pochi minuti d’auto da Padola e Sappada, non distante anche da Cortina d’Ampezzo, è il luogo ideale da vivere tutto l’anno, sia nelle innevate giornate invernali sia in quelle estive per cercare un po’ di rigenerante frescura.

B&B “Il Sogno” dispone di 3 camere di 25-30 mq in stile montano, ma completamente rivisitato in chiave essenziale contemporanea con materiali naturali – come il legno che dona calore, profumo e sensazione d’intimità – illuminazione di design e suggestive immagini a parete che portano in camera la magia della natura circostante. Le camere sono tutte complete delle più moderne dotazioni (Wi-Fi, TV led, bagno,…) per un soggiorno altamente rilassante; viene anche servita un’ottima e abbondante colazione, ricca di prodotti tipici di alta qualità, per iniziare al meglio la giornata.

La progettazione è stata seguita dal rinomato Studio Tecnico Comelico di Valentino Zandonella, uno dei migliori della zona, con sede a Comelico Superiore (BL), mentre l’arredamento è stato curato dal prestigioso studio di progettazione e arredo d’interni Atelier Home & Hospitality con sede a Treviso. Quest’ultimonasce dalla proficua collaborazione tra professionisti dell’architettura, e dell’interior design, con artigiani che si occupano della produzione di arredi e finiture di lusso. Stefano Giudici, titolare dell’Atelier, ha voluto dargli un’impronta chiara e ben definita, creando relazioni sincere e appassionate con i propri clienti.

Sorto in uno degli angoli più suggestivi dell’intero arco alpino, in una posizione panoramica che domina tutto il paese ed ha una vista impagabile verso le montagne circostanti, B&B “Il Sogno” è stato creato per fornire un delizioso punto d’appoggio per il turista e per estenderne la visione sul territorio con un ventaglio di possibilità esperienziali mirate.

Per questo motivo, B&B “Il sogno”, rispondendo alle esigenze sempre crescenti di un turismo di disintossicazione, sano e a diretto contatto con la natura, dà molte possibilità al cliente come

  • Il noleggio di bici elettriche e e-mtb per l’esplorazione slow, rilassante e facilitata, degli angoli di questa magnifica vallata, nel rispetto del silenzio naturale e dell’eco-sostenibilità ambientale;
  • l’orienteering per la riscoperta della vita all’aria aperta, totalmente immersi nella natura.

B&B “Il Sogno” può essere il punto di partenza per l’organizzazione della propria vacanza con consigli personalizzati su possibilità/offerte e con suggerimenti sulle attività artigianali ed enogastronomiche da visitare; “Il Sogno” diventa così, per l’ospite, il fulcro del soggiorno: un aggregatore di offerte territoriali e un certificatore d’eccellenza sulle proposte.

Nell’estate 2022, B&B “Il Sogno” completerà la propria offerta inserendo una piccola area wellness esterna, con sauna di tipo nordico e un idromassaggio.

Insomma, come cominciare al meglio la nostra vacanza o concludere un’intensa giornata se non al B&B “Il Sogno”?

Alda Marta per realizzare il progetto, si è affidata alla professionalità della Sech Building che ha fornito un aiuto discreto, ma sempre presente, disponibile e proattivo, affiancando l’imprenditrice dall’ideazione alla progettazione e oltre. Costruendo un business plan dettagliato e personalizzato, Sech Building ha seguito la stesura del progetto e l’ottenimento di fondi pubblici e privati, sgravando dal carico burocratico l’imprenditrice, garantendo il risultato con il rientro dell’investimento fatto.

Sech Building, vanta una profonda conoscenza del territorio e si rende strumento e portavoce per l’ottenimento – certo – di fondi pubblici e privati. B&B “Il Sogno” è un luminoso esempio del viaggio fatto insieme, nella piena condivisione degli obiettivi proposti.

Grazie a Sech Building, e ai contributi così ottenuti, Alda Marta oggi può vivere a pieno “Il Sogno” e regalarne uno, assolutamente reale, anche alla nostra, vostra, vacanza.

Superbonus 80% Turismo: pubblicate le modalità di erogazione dei contributi e crediti d’imposta

Il Ministero del Turismo ha reso note le modalità di erogazione dei crediti d’imposta e dei contributi a fondo perduto da destinare al settore ricettivo e alle imprese turistiche (il cosiddetto Superbonus 80% turismo). Nell’avviso, inoltre, vengono riportate le spese finanziabili e le istruzioni da seguire per inviare richiesta di accesso alle misure di sostegno economico previste dal Decreto Legge 152/2021 approvato il 6 novembre (detto anche Decreto Pnrr).

Nei paragrafi successivi, riportiamo nel dettaglio i punti più importanti e le ultime disposizioni contenute nel documento (per approfondire, scarica qui l’avviso integrale pubblicato sul sito nel Ministero del Turismo).

Indice degli argomenti:

Risorse disponibili e soggetti beneficiari

Le misure di sostegno economico partono da una dotazione complessiva pari a 500 milioni di euro, per consentire il raggiungimento degli obiettivi e traguardi imposti dal Pnrr. Per questo motivo, gli incentivi verranno concessi ai beneficiari nel limite di spesa di:

  • 100 milioni di euro per l’anno 2022;
  • 180 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024;
  • 40 milioni di euro per l’anno 2025.

Il provvedimento, inoltre, prevede una riserva del 50% destinata agli interventi di riqualificazione energetica e una riserva del 40% dedicata alle imprese con sede operativa situata in una delle regioni del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

Passiamo, ora, alla platea di beneficiari a cui sono rivolti i finanziamenti. L’avviso del Ministero del Turismo conferma tutti i soggetti riportati dal decreto Pnrr, ossia:

  • le imprese alberghiere;
  • le strutture che svolgono attività agrituristica;
  • le attività ricettive all’aria aperta;
  • le imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale (compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e parchi tematici).

Ciascun soggetto deve essere regolarmente iscritto al registro delle imprese e può inoltrare una sola domanda di incentivo per una sola struttura oggetto di intervento. Inoltre, i requisiti richiesti dal provvedimento dovranno essere mantenuti fino a cinque anni successivi all’erogazione dei finanziamenti riconosciuti.

Strumenti finanziari concessi: contributi a fondo perduto e credito d’imposta 

I beneficiari del “Pacchetto Turismo” potranno accedere a due forme di incentivo. Il primo è un credito d’imposta riconosciuto fino all’80% delle spese ammissibili sostenute per interventi di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza, nonché per progetti di digitalizzazione delle imprese.

Il secondo strumento finanziario è un contributo a fondo perduto non superiore al 50% delle spese sostenute per i medesimi interventi previsti per la concessione del suddetto credito d’imposta. L’importo massimo concesso è pari a 40.000 euro, ma il contributo può raggiungere cifre maggiori nei seguenti casi:

  • se il 15% dell’investimento viene utilizzato per interventi di digitalizzazione e innovazione tecnologica delle strutture, è prevista una maggiorazione fino a 30.000 euro;
  • è prevista una maggiorazione fino a 20.000 euro anche per le imprese femminili e/o giovanili (tra i 18 e i 35 anni);
  • per le imprese che hanno sede operativa in una delle regioni del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), è prevista una maggiorazione fino a 10.000 euro.

Va ricordato che entrambi i finanziamenti verranno concessi per interventi realizzati a decorrere dal 7 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2024, ma anche per opere avviate dopo il 1° febbraio 2020 e non ancora concluse (a condizione che le relative spese siano sostenute a decorrere dal 7 novembre). 

Per le spese ammissibili non coperte dai suddetti incentivi, è possibile richiedere e fruire di finanziamenti a tassi agevolati (previsti dal decreto interministeriale del 22 dicembre 2017 recante “Modalità di funzionamento del Fondo nazionale per l’efficienza energetica”), a condizione che almeno il 50% di tali spese venga utilizzato per interventi di riqualificazione energetica.

Interventi finanziabili e spese ammissibili

Per la determinazione degli incentivi da erogare, verranno valutati e finanziati i seguenti interventi:

  • opere di incremento dell’efficienza energetica delle strutture;
  • lavori di riqualificazione antisismica;
  • interventi di eliminazione delle barriere architettoniche;
  • realizzazione di piscine termali e acquisto di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali;
  • interventi di digitalizzazione delle imprese;
  • acquisto di mobili e complementi di arredo, compresi progetti di illuminotecnica, a condizione che tale acquisto sia funzionale all’incremento dell’efficienza energetica, oppure alla riqualificazione antisismica, oppure all’eliminazione delle barriere architettoniche.

Entro 30 giorni dalla pubblicazione di questo avviso (avvenuta lo scorso 23 dicembre), il Ministero del Turismo dovrà mettere a disposizione un documento contenente l’elenco dettagliato delle spese ammissibili. Tale documento verrà pubblicato sul sito istituzionale del ministero e consentirà alla platea di beneficiari di avere ben chiaro quali sono gli interventi per i quali è possibile richiedere i finanziamenti. 

Come inoltrare le domande di accesso ai finanziamenti

I soggetti beneficiari dovranno presentare istanza in via telematica, utilizzano la piattaforma online messa a disposizione dal Ministero del Turismo (entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso del Ministero, verranno definite le modalità di accesso al portale). Le imprese, una volta effettuata la registrazione, potranno inoltrare domanda di accesso ai finanziamento entro i 30 giorni successivi all’apertura della piattaforma.

L’istanza dovrà essere compilata in tutte le sue parti, specificando:

  • i dati anagrafici;
  • la tipologia di interventi previsti;
  • gli incentivi richiesti (entrambi gli strumenti finanziari o uno solo di essi);
  • il costo complessivo degli interventi e l’ammontare totale delle spese ammissibili;
  • la data di inizio e fine degli interventi previsti;
  • eventuali spese non coperte dagli incentivi, per le quali si intende fruire del finanziamento a tasso agevolato previsto dal decreto;
  • se si intende richiedere un’anticipazione non superiore al 30% del contributo a fondo perduto.

Superbonus 80%: modalità di erogazione e fruizione degli incentivi

Gli incentivi relativi al superbonus 80% turismo e i contributi a fondo perduto verranno attribuiti secondo l’ordine cronologico delle domande, previa verifica dei requisiti e nel limite massimo di spesa pari a 500 milioni di euro. Entro 60 giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle istanze, il Ministero del Turismo dovrà pubblicare l’elenco dei beneficiari.

Nel caso di esaurimento delle risorse disponibili prima del raggiungimento del numero minimo di 3.500 imprese beneficiarie (previsto dal Decreto Recovery Plan, nel rispetto degli obiettivi individuati in accordo con la UE), gli incentivi verranno concessi comunque alle prime 3.700 imprese turistiche e l’incentivo riconoscibile verrà di conseguenza ridotto in misura proporzionale.

Vediamo, ora, come potranno essere utilizzati gli incentivi concessi. Per quanto riguarda il credito di imposta, riconosciuto fino all’80% delle spese ammissibili sostenute, questo potrà essere utilizzato in compensazione, a decorrere dall’anno successivo a quello in cui gli interventi sono stati realizzati, e comunque entro e non oltre il 31 dicembre 2025. Il credito, inoltre, potrà essere ceduto in tutto o in parte a soggetti terzi (banche e altri intermediari finanziari).

Per i contributi a fondo perduto, invece, le cifre riconosciute verranno erogate mediante bonifico bancario all’IBAN indicato nella domanda di accesso. Gli importi saranno accreditati, in un’unica soluzione, a conclusione degli interventi (salvo l’eventuale riconoscimento di un anticipo non superiore al 30% del contributo totale).

Sorgente: InfoHotel

Apertura bando per investimenti – Alberghi pianura veneta

Prosegue l’azione della Regione Veneto a sostegno degli imprenditori che gestiscono alberghi e strutture ricettive: per le PMI turistiche della pianura veneta, ad esclusione della zona montana che ha già usufruito di un canale agevolativo dedicato, sono stati messi a disposizione 6 milioni di euro di contributi a fondo perduto, per la riqualificazione e lo sviluppo delle strutture in chiave innovativa, con l’intento di innalzare il livello di qualità del sistema alberghiero della regione, promuovendo quegli imprenditori che si metteranno in gioco con iniziative di alto valore innovativo.

Spiaggia di Jesolo

Spiaggia di Jesolo

Ormai sempre più le strutture alberghiere, per rimanere posizionate sul mercato, hanno la necessità di rinnovarsi, svilupparsi e proporsi secondo standard internazionali. Al fine di poter migliorare i propri standard qualitativi e di servizio, occorre che ogni struttura venga accompagnata da un partner specializzato nell’hospitality, che abbia un occhio attento e sappia affiancare gli imprenditori in un percorso di crescita ben strutturato. L’obiettivo finale è quello di poter ricevere un contributo in conto capitale fino al 30% della spesa sostenuta, quale premio per una visione all’avanguardia nel settore di riferimento.

La Sech Building e i suoi partner operano con risultati di notevole successo sul territorio del triveneto con iniziative similari, volte a sostenere le imprese in questo percorso: dopo un’attenta analisi della vostra struttura, ascolteremo le vostre esigenze e, insieme, valuteremo il percorso migliore per raggiungere il risultato che avete in mente.

Sembra una cosa scontata, ma non è così: è estremamente importante armonizzare e concretizzare l’idea di ogni imprenditore, che non deve improvvisarsi tecnico e consulente, ma ha bisogno di confrontarsi con professionisti che lo indirizzino e lo consiglino nella scelta di prodotti e servizi da inserire nella propria realtà turistica.

Questo perché i bandi europei presentano requisiti e richieste specifiche, che vanno al di là della conoscenza puntuale che un imprenditore turistico può avere. C’è bisogno di una figura esterna e professionale, in grado di verificare tutti i dettagli necessari alla partecipazione al bando, nonché redigere la documentazione necessaria e coordinare tutte le figure coinvolte.

Di seguito le caratteristiche di massima ed i dettagli del bando turismo che si aprirà a breve.

Il bando punta molto sull’innovazione dell’offerta turistica, per differenziare l’attuale tipologia di offerta, favorendo lo sviluppo di nuovi prodotti turistici e/o la differenziazione dei prodotti attuali, comprese le iniziative rivolte ad un turismo sostenibile, a creare strutture a basso impatto ambientale, che puntino a valorizzare specifiche risorse locali oppure alla realizzazione di spazi per il benessere degli ospiti.

Questo bando prevedere due diversi canali agevolativi:
• Uno prevede che l’importo della spesa ammissibile deve essere compresa tra un minimo di 100.000 Euro ed un massimo di circa 670.000 euro. Il contributo è concesso secondo la regola “de minimis” ed è pari al 30% della spesa ammissibile (contributo massimo 200.000 Euro).
• L’altro, per interventi tra 250.000 Euro e 2.500.000 Euro, prevede in alternativa un’agevolazione massima del 20% (contributo massimo 500.000 Euro)

Un’occasione da non perdere per quegli albergatori che hanno in programma un radicale e sostanziale rinnovamento della loro struttura.
La nostra azienda vi può indirizzare sulle iniziative di valore, seguendovi passo passo e concretizzando la vostra idea, trasformandola in realtà. Ci occuperemo direttamente noi della stesura e raccolta della documentazione necessaria, della presentazione della domanda, della verifica di tutti i passaggi, fino alla rendicontazione finale.
Contattateci ed esponeteci subito le vostre necessità, i servizi che intendete proporre – sarà nostro compito verificare la fattibilità e valutare insieme a voi la strada da migliore da intraprendere.

Il nostro recapito per raccogliere le adesioni è info@sechbuilding.com – oppure contattateci direttamente allo 04321636152.

Asiago: contributi a fondo perduto per le strutture alberghiere

I contributi a fondo perduto per il turismo costituiscono delle importanti opportunità per finanziare sia imprese esistenti che nuove iniziative imprenditoriali.

Il turismo è infatti uno dei settori che rappresenta un più alto tasso di innovazione, e gli strumenti in essere hanno lo scopo di supportare gli imprenditori che intendono cavalcare i nuovi trend del settore.

Da esperienze dirette sul territorio, ci siamo resi contro che l’indirizzo della comunità europea si orienterà sempre più a sostenere le imprese turistiche andando a rafforzare degli strumenti attuali, grazie agli ottimi risultati ottenuti fino a questo momento in termini di imprese finanziate.

La Regione Veneto, in particolare, ha come obiettivo quello di sostenere le imprese esistenti e supportare l’occupazione nel settore turistico strategico/innovativo per lo sviluppo locale di alcune aree interne: Unione Montana (UM) Agordina, UM del Comelico, UM Spettabile Reggenza dei Sette Comuni e il Contratto di foce Delta del Po.

La prima area di erogazione di contributi è stata individuata dalla Regione Veneto nell’area UM Spettabile Reggenza dei Sette Comuni con l’obiettivo di accrescere di accrescere la competitività dell’offerta, attraverso il concreto sostegno agli imprenditori del settore disposti ad ammodernare le proprie strutture e a potenziare i servizi rivolti agli ospiti.

Le caratteristiche per poter ottenere il contributo sono molteplici e seguono direttive Europee: oltre alle richieste specifiche per ogni tipo di intervento, è necessario presentare un business plan, in cui gli elementi di innovazione e nuove tecnologie siano preponderanti.

Le tipologie di agevolazione a fondo perduto consistono in:

  • un contributo che può arrivare fino al 50% della spesa con un tetto massimo di 100 mila euro, su una spesa tra 120 mila e 200 mila euro,
  • oppure in alternativa una misura che prevede un 20% della spesa, ma per importi di spesa compresi tra 120 mila euro e 500 mila euro.

Il bando punta molto sull’innovazione dell’ offerta turistica, favorendo lo sviluppo di nuovi prodotti e/o la differenziazione di quelli attuali, per esempio incentivando le iniziative rivolte ad un turismo sostenibile come la creazione di strutture a basso impatto ambientale che puntino a valorizzare specifiche risorse locali, oppure la realizzazione di nuovi spazi dedicati al benessere degli ospiti (area Wellness, sale giochi, sale ricreative, ecc..)

In sintesi riportiamo gli interventi previsti da questo bando:

a) opere edili/murarie e di impiantistica; b) progettazione, collaudo e direzioni lavori; c) strumenti tecnologici, comprese le dotazioni informatiche hardware e software anche per il sito web e sistemi di prenotazione elettronica; d) attrezzature, macchinari e arredi funzionali al progetto e ai prodotti turistici ad esso connessi; e) spese connesse all’ottenimento di certificazioni di qualità, di sicurezza, ambientali o energetica.

Per maggiori dettagli sui finanziamenti a fondo perduto contattate direttamente la nostra segreteria e vi verranno fornite tutte le informazioni necessarie. Per informazioni: 04321636152 – info@sechbuilding.com

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Apertura bando per investimenti – Alberghi montagna veneta

Finalmente una buona notizia per gli imprenditori che gestiscono alberghi e strutture ricettive della montagna veneta: verranno messi a disposizione per le strutture turistiche alberghiere 6 milioni di euro di contributi, che serviranno per la riqualificazione e lo sviluppo delle strutture in chiave innovativa, con l’intento di innalzare il livello di qualità del sistema alberghiero della regione veneto, promuovendo quei imprenditori che si metteranno in gioco con iniziative di valore.

Lago di Santa Caterina – Auronzo di Cadore

Per le strutture alberghiere è fondamentale, un accompagnamento specializzato al fine di costruire un progetto ottimale per ogni singola realtà, coerente con le finalità previste dalla Regione. Ed è qui che entra in gioco Sech Building, società con notevole esperienza in pratiche di contributi europei e progetti di finanza agevolata.

Sech Building e i suoi partners operano con successo sul territorio del triveneto con iniziative a sostegno delle imprese: dopo un’attenta analisi della vostra struttura, raccogliamo le vostre esigenze e, insieme, valuteremo il percorso migliore per raggiungere l’obiettivo che avete in mente. Sembra una cosa scontata, ma non è cosi,  è estremamente importante armonizzare e concretizzare l’idea dell’imprenditore. Oltre al fattore di miglioramento degli immobili ricettivi, la Comunità Europea tiene in considerazione anche tutti i servizi correlati alla struttura: per questo la nostra consulenza è rivolta, dopo un’attenta analisi del fabbisogno ricettivo del territorio, a suggerire alle imprese turistiche tutta una serie di servizi che la struttura alberghiera può offrire a potenziali nuove fasce di mercato. I progetti dei nuovi prodotti turistici devono riguardare in particolar modo la valorizzazione di itinerari escursionistici e ciclo-turistici, nonché proposte di turismo enogastronomico valorizzando i prodotti tipici del territorio.

Il contributo ricevibile sarà al massimo del 40% in regime “de minimis”, fino ad un massimo di 200 mila euro in conto capitale (a fondo perduto), su una spesa di 500 mila. Per interventi di importo superiore, potrà essere erogato un contributo di minore intensità.

Ricapitolando brevemente gli investimenti, volti a favorire l’innovazione e la differenziazione dell’offerta e dei prodotti turistici dell’impresa, ammessi dalla linea contributiva riguardano:

• lavori di ammodernamento, ampliamento, ristrutturazione, restauro e risanamento conservativo;
• interventi di qualificazione dei requisiti di servizio e di dotazione;
• acquisto arredi, attrezzature, impianti e strumenti tecnologici connessi all’attività (anche bike/ebike, automezzi per il trasporto di persone con disabilità e/o di bicilette);
• interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica;
• realizzazione di aree benessere, piscine e servizi complementari alle strutture;
• interventi rivolti al miglioramento dell’accessibilità della struttura alle persone con disabilità.

Non perdete questa importantissima occasione – contattateci ed esponeteci le vostre necessità, i servizi innovativi che intendete proporre o anche le vostre perplessità.
Un team di professionisti dedicati vi può seguire passo passo, concretizzando il vostro sogno.
Il nostro recapito per raccogliere le adesioni è info@sechbuilding.com – oppure contattateci direttamente allo 04321636152.

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La Lir di Mister Geox è pronta a investire a Jesolo

 La Geox pronta a comprare l’hotel Casa Bianca.
La Geox pronta a comprare l’hotel Casa Bianca.

JESOLO. La Geox pronta a comprare l’hotel Casa Bianca. C’è la famiglia Moretti Polegato dietro alla grande operazione che segue il concordato per i due hotel della galassia Giannetti, il Casa Bianca appunto, e il Monaco&Quisisana.

I problemi finanziari della nota famiglia di albergatori hanno portato al tracollo e alla perdita delle numerose strutture ricettive tra Jesolo e Roma.

È di questi giorni la notizia che la Lir, holding di partecipazioni e di investimento che fa capo a mr Geox, ha chiuso il 2017 con un fatturato complessivo sopra il miliardo di euro. Ecco perché assieme alla famiglia di albergatori jesolani Menazza ci sarebbe quale partner “pesante” la famiglia di Mario Moretti Polegato che ha sempre espresso interesse per una struttura come il Casa Bianca. Un’iniezione importante di liquidità, necessaria per un simile investimento dopo che il Monaco&Quisisana era finito anche all’asta, per circa 5 milioni di euro, poi ritirata in attesa della conclusione del concordato con il tribunale. Per quest’estate ormai i due alberghi non saranno più aperti. C’era ancora qualche speranza per il Casa Bianca che si poteva prendere magari inizialmente in affitto.

La famiglia Menazza aveva chiesto di poter subentrare intanto al Monaco&Quisisana con questa formula più agile e meno impegnativa finanziariamente in attesa dell’acquisto. Ma ormai non ci sono più i tempi.

Falso allarme anche la pulizia del giardino e il taglio dell’erba al Casa Bianca, affacciato sull’omonima piazza, deciso per una forma di decoro e rispetto della città su richiesta del rampollo della famiglia Giannetti, quel Gabriele Giannetti che è figlio del capostipite Aldo, fondatore della dinastia di albergatori. Proprio Gabriele, manager con laurea in Filosofia a Milano, si è trovato a gestire questa difficile fase del tracollo di una famiglia che ha fatto la storia del turismo a Jesolo.

Aldo, oggi anziano e ritirato, era stato anche presidente dell’Aja, albergatore austero e grande lavoratore. Si intrecciano dunque varie storie di albergatori jesolani, perché i Menazza rappresentano un altro gruppo influente al lido, con più alberghi che il patriarca, il compianto Gino Menazza, ha creato con la moglie Marsica, ancora attivissima, e i figli Igor e Daniel. Questi sono famosi anche negli ambienti della mondanità dopo aver organizzato numerose feste a bordo piscina in collaborazione con locali come Il Muretto, ospitato addirittura le riprese del film che vedeva protagonista il discusso Fabrizio

Corona. Un gruppo compatto, forte dell’unità familiare, che da solo però non avrebbe intrapreso questa nuova avventura. E, infatti, con un rinforzo del calibro di Geox potrebbe essere tutto più facile. Ora l’operazione dovrebbe essere rinviata a fine stagione, tra settembre e ottobre.

Fiumicino non raddoppia. Ma i Benetton hanno il piano B. L’Aeroporto avrà una nuova Business city

L’Aeroporto fiumicino avrà una nuova Business city
L’Aeroporto fiumicino avrà una nuova Business city

In attesa che il progetto di raddoppio dell’aeroporto possa decollare, dopo anni di “stop and go” e polemiche a non finire, a Fiumicino i Benetton provano a farsi un maxi centro direzionale. Il progetto, nelle sue grandi linee, era stato annunciato a maggio scorso. Ora però Adr, la società che fa capo alla famiglia di Ponzano Veneto e gestisce il Leonardo da Vinci, è passata ai fatti con un documento che svela i dettagli dell’operazione. L’atto, firmato venerdì da Filippo Maria Carbonari, Direttore real estate di Adr, si presenta come un “avviso di avvio attività di dialogo e promozione di un’iniziativa immobiliare finalizzata alla realizzazione di un complesso direzionale presso l’aeroporto”. Il progetto, scorrendo le carte, non solo prevede 77mila mq di uffici “ispirati ai principi del co-working”, ma anche 8.600 mq dedicati “al mondo del retail e del food & beverage”, 5.200 mq destinati a spazi congressuali e 41mila mq “di giardini e percorsi pedonali”. Ai piedi dei sette edifici, che per ora dovrebbero comporre quella che è già stata ribattezzata “Business city”, secondo il documento saranno presenti “un supermercato, palestra con centro benessere, centro medico, centro congressi, asilo, negozi, servizi alla persona e ristoranti”. Per far tutto questo Adr, controllata dalla holding Atlantia guidata dall’Ad Giovanni Castellucci, intende aprire una fase discouting per capire quanti operatori siano interessati alle varie parti del progetto. Successivamente si aprirà una fase di “prequalifica” tra gli operatori stessi, seguita da una fase di competizione per l’aggiudicazione degli spazi. L’operazione, a stare al crono programma, dovrebbe concludersi nel 2024. Dipenderà molto anche da come lavorerà l’unico consulente immobiliare finora scelto da Adr, ovvero Bnp Paribas Real Estate Advisory. Quanto ai costi dell’operazione, sempre le carte parlano di 190 milioni di euro (almeno per il momento).

Certo, gli osservatori più attenti non si nascondono che l’obiettivo principale dei Benetton resta il raddoppio dell’aeroporto, sfruttando anche i terreni di proprietà dello gruppo. Un’ambizione, quest’ultima, che tutto compreso arriverebbe a sfiorare i 20 miliardi di euro. E chissà che il lancio della nuova “Business city”, ammesso e non concesso che raccolga operatori interessati a essere coinvolti nel progetto, non si inserisca nel più vasto obiettivo perseguito da Aeroporti di Roma. I soldi non mancano, a giudicare da come i Benetton sono andati alla conquista delle autostrade spagnole (vedi Abertis) e di una quota del Tunnel della Manica. Segno, neanche a dirlo, che le concessioni pubbliche ottenute in Italia (autostradali e non) fruttano un sacco di risorse economiche. Quanto al raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino e al lancio della “Business city”, però, bisognerà vedere anche la capacità di sfondamento “lobbistico” del gruppo.

Sorgente: lanotiziagiornale.it

FEDERALBERGHI FVG: INCREMENTARE FONDI PER RICETTIVITÀ

Un’impresa del turismo su tre in Friuli Venezia Giulia è disposta a effettuare investimenti nel prossimo triennio. La maggior parte punterà a miglioramenti strutturali, ma non mancano tra gli obiettivi la formazione per il personale e il marketing online. Per questo, sottolinea la presidente regionale di Federalberghi Fvg Paola Schneider, «è necessario che la Regione aumenti i finanziamenti a disposizione della ricettività. I 28 milioni di due anni fa sono terminati e certo non può bastare il milione e 900 mila euro stanziato per il 2018».

In foto Luca Penna dell’Unione regionale di Confcommercio Fvg e Paola Schneider, presidente di Federalberghi Fvg.
In foto Luca Penna dell’Unione regionale di Confcommercio Fvg e Paola Schneider, presidente di Federalberghi Fvg.

L’Osservatorio di Confcommercio Fvg, con il contributo di Format Research, ha raccolto inoltre i dati di un questionario (373 interviste) che puntava ad approfondire l’interesse degli imprenditori a incrementare la qualità della propria azienda analizzando le prospettive di investimento. Ne emerge tra l’altro che il 42% delle imprese del turismo Fvg ha effettuato investimenti negli ultimi tre anni (dal 2015 al 2017), con una propensione più marcata in provincia di Udine (47,2%) e meno in quella di Gorizia (36,1%). Due imprese su tre (65,6%) di quelle che hanno investito lo hanno fatto in formazione del personale, il 16,4% in apertura di nuove sedi, l’8,7% in ristrutturazioni.

Il motivo dei mancati investimenti? L’assenza di necessità principalmente, ma ben il 28% dichiara di non avere avuto a disposizione i fondi necessari, propri, bancari o contributi. L’intenzione è però appunto di continuare a investire nel prossimo triennio: prospettiva che è confermata da oltre il 35% dei casi (39,7% in provincia di Udine, 36% a Pordenone, 34,2% a Trieste, 30,1% a Gorizia).

Più nel dettaglio, delle imprese che intendono investire, il 62,4% pensa a investimenti strutturali e, in particolare per l’efficientamento energetico (44,3%), la gestione dei rifiuti (42,6%), impianti per la sicurezza (31,2%) e l’accessibilità per disabili e anziani (24,1%, erano ammesse risposte multiple). Il 23,6% investirà principalmente invece nella formazione per il personale (47,9% informatica, 21,7% marketing e comunicazione) e il 12,7% nel miglioramento della gestione aziendale (69,2% sviluppo sito web, 51,8% canali social, 33% pubblicità tradizionale). Complessivamente una impresa su quattro ha effettuato investimenti di recente ed è allo stesso tempo intenzionata a proseguire. «Indicatori quindi di una forte propensione degli operatori a migliorare la qualità dell’offerta turistica regionale – sottolinea Schneider – per far fronte alle opportunità del turismo globale. Per questo servono più fondi, e pure una revisione dei rapporti con il sistema bancario».

Sorgente euroregionenews.eu

Startup – Business Angel Contro Venture Capital differenze e analogie

In questo articolo ci chiariamo le idee con altri punti sulle figure del Business Angel e Venture Capital.

Investitori Privati: Business Angel Contro Venture Capital differenze e analogie
Investitori Privati: Business Angel Contro Venture Capital differenze e analogie

Abbiamo già visto come Business Angel e Venture Capital siano investitori privati che operano nel campo delle imprese (in particolare delle startup): ma fra queste due tipologie di investitori esistono delle differenze e delle analogie particolari?

Vediamole insieme.

Soggetti finanziati

Sia i Business Angel che i Venture Capital investono nelle startup: la differenza sostanziale sta nella fase in cui queste startup si trovano per attirare questi due investitori.

I Business Angel, infatti, sono propensi a investire in startup in fase di avvio o di prima espansione: società che non sono ancora entrate sul mercato (o vi sono entrate da poco), che hanno una limitata dimensione imprenditoriale e progetti di crescita e di espansione in atto.

I Venture Capital, invece, tendono a finanziare startup che hanno già una solida posizione sul mercato e grandi possibilità di far crescere la propria attività in un tempo relativamente breve.

Importi finanziati

I Business Angel (per quel che riguarda il mercato del lavoro italiano) finanziano startup per somme che possono arrivare fino ai 200.000 euro: in caso di necessità maggiori sono possibili “cordate” fra più Business Angel.

I Venture Capital finanziano i progetti di startup anche fino ai 500.000 euro (e in alcuni casi oltre, se la possibilità di guadagno e l’idea di business sono ritenute realmente valide).

Settori di intervento

In Italia i Business Angel finanziano in modo particolare le startup che operano nel settore delle energie rinnovabili: questo fatto è una conseguenza delle caratteristiche tipiche dei Business Angel italiani.

I Venture Capital puntano soprattutto sulle startup innovative: infatti queste società sono quelle che presentano le maggiori possibilità di crescita in un periodo di tempo breve, che è l’obiettivo cui punta un Venture Capital nel momento in cui effettua un finanziamento.

Le forme di finanziamento

L’analogia più importante fra Business Angel e Venture Capital si può individuare proprio nella particolare tipologia di finanziamento offerto alle startup.

A differenza di un finanziatore formale (come può essere una banca) che offre un capitale alla startup e in cambio chiede la restituzione di tale capitale con il pagamento di una certa somma a titolo di interessi, il sistema di finanziamento di Business Angel e Venture Capital è completamente diverso.

Infatti questo soggetto investe direttamente nella startup: questo vuol dire che, in cambio del suo finanziamento, acquisisce una parte del capitale sociale della startup, diventandone a tutti gli effetti socio (e azionista).

In questo modo è in grado di seguire da vicino lo sviluppo del business e lo “stato di salute” del suo investimento, eventualmente intervenendo se si verificano dei problemi nella gestione dell’attività.

In particolare il Business Angel è in grado di consigliare al meglio lo startupper nella creazione della sua impresa e durante la fase dello sviluppo.

Per quel che riguarda il Venture Capital, la sua partecipazione ha una funzione che potrebbe essere definita di “controllo” a che lo sviluppo del business proceda nella giusta direzione.

La parte di capitale che Business Angel e Venture Capital hanno acquisito in una startup rappresenta il loro investimento: si aspettano di vedere crescere il valore della quota (in tempi diversi, 2-5 anni per i Business Angel, 5-7 anni per i Venture Capital) in modo da poterla in seguito vendere e realizzare un guadagno.

Business Angel e Capital Venture: quando convengono a una startup?

Abbiamo visto come operano Business Angel e Capital Venture: ma quando è conveniente per una startup rivolgersi a questo tipo di finanziatori, invece di ricorrere a un sistema classico di finanziamento (per esempio il finanziamento bancario).

In molti casi rivolgersi a un Business Angel è più una necessità che una scelta per una startup: infatti, soprattutto se pensiamo a una società in fase di creazione, che non può offrire particolari garanzie, salvo un’idea di business che potrebbe rivelarsi vincente, è molto difficile che una banca o una società di finanziamento “rischi” di concedere una somma in prestito (salvo siano presenti delle garanzie reali o personali).

Invece, proprio in questo caso il sistema dei Business Angel può rivelarsi quello più utile: oltre al finanziamento necessario per realizzare l’attività di impresa, una startup può anche fruire di tutta una serie di “servizi” aggiuntivi e della preziosa esperienza di soggetti che hanno già operato in un determinato mercato e ne conoscono bene le dinamiche.

Per quel che riguarda i Venture Capital, questo tipo di soggetti “entra in gioco” in una fase diversa della vita di una startup, quella di espansione: la startup ha già una posizione consolidata sul mercato, ma è pronta a compiere un ulteriore step e espandere ulteriormente la sua attività.

In questo caso potrebbe essere più semplice ottenere un finanziamento “classico”, ma se l’importo di questo finanziamento è molto alto oppure il progetto di business presenta molti rischi, è possibile che una banca rifiuti il finanziamento, oppure ponga delle condizioni e dei tassi di interesse che rischiano di diventare troppo pesanti per il bilancio della startup.

Per questo, se l’importo del finanziamento richiesto è alto e l’investimento è ad alto rischio (cui corrisponde una possibilità di crescita e guadagno altrettanto alta), la scelta migliore è quella di rivolgersi a un Venture Capital, cercando di proporre un progetto di business che possa attirare l’attenzione di questo tipo di investitore.

Ma, visto che ogni medaglia ha il suo rovescio bisogna considerare un aspetto importante: rivolgendosi a una banca per un finanziamento si può mantenere il pieno controllo e il pieno possesso della propria startup.

Rivolgendosi invece a un Business Angel o a un Venture Capital, la situazione cambia: non si ha la necessità di restituire il denaro ricevuto, ma si è costretti a cedere una parte della propria società (e a volte a cedere anche parte del potere di gestione della stessa).

Si tratta di due situazioni ben diverse: infatti nel caso il progetto di business si riveli vincente, nel caso di finanziamento richiesto a una banca bisognerà solo restituire il denaro, nel caso di investitori informali lo startupper sarà costretto a “dividere” i guadagni della sua azienda e si troverà a fare i conti con soci che, se anche di minoranza, possono a lungo andare rivelarsi “scomodi”.

Sorgente: Business angel contro venture capital | Debitoor software per fatture